La Cardiologia veterinaria ha assunto, oggi, un ruolo di grande interesse e di estrema importanza nell’ambito della medicina veterinaria dei cani e gatti.
L’esame ecocardiografico si è dimostrato un mezzo indispensabile nell’approccio sistematico del paziente cardiopatico e non, che presenti soffio cardiaco, tosse, difficoltà respiratoria, cardiomegalia o episodi sincopali.
La cardiologia veterinaria è una metodica non invasiva che non necessita di alcun tipo di sedazione, se non in casi particolari.
Importante anche per esami preoperatori e per pazienti soggetti a rischio sviluppo di patologie cardiache, quali:
- Miocardiopatia dilatativa, diffusa nelle razze giganti (Alano, Doberman, San Bernardo, Levriero inglese, Boxer, Levriero Irlandese, Terranova, Levriero Afgano, Dalmata) e in alcune razze di piccola taglia (Cocker Spaniel; Bulldog Inglese).
-Valvulopatie degenerative croniche (chiamata anche degenerazione valvolare mixomatosa o mucoide, endocardiosi valvolare, fibrosi valvolare cronica). Ha una maggior incidenza nelle razze di piccola taglia con età superiore ai 10 anni (Cavalier King Charles Spaniel, Barboni nani e toy, Schnauzer, Chihuahua, Fox terrier, Volpino di pomerania, Cocker Spaniel, Pechinese, Pinscher, Whippet, Boston Terrier.
- Miocardiopatia Ipertrofica felina (HCM). Diffusa prevalentemente tra: Maine Coon, Ragdoll, Americano a pelo corto e Persiano.